20/11/09 Solidarietà coi reclusi e le recluse del Cie di Ponte Galeria
L’assemblea cittadina che si è tenuta mercoledì 18 novembre all’ex Snia ha deciso di lanciare una mobilitazione di fronte all’ingresso principale dell’ospedale Forlanini, dove è ricoverato Faid, il recluso di Ponte Galeria che si credeva morto e sulle cui condizioni non si riesce a fare luce.
VENERDI’ 20 NOVEMBRE – ORE 17.00
APPUNTAMENTO DAVANTI ALL’OSPEDALE FORLANINI
p.zza Carlo Forlanini, Roma
in solidarietà con Faid
e con i relcusi e le recluse del Cie di Ponte Galeria
Contro tutte le gabbie
Chiudere i lager di stato, chiudere i CIE!
Nella tua città c’è un lager!
Chiudiamo il CIE di Ponte Galeria!
I suoi servi negano, insabbiano, nascondono
All’alba di domenica 15 novembre, invece, un altro recluso tunisino, di nome MOHAMED BACHIR, è stato ricoverato all’ospedale Forlanini perché probabilmente affetto da influenza A. E’ quanto hanno ipotizzato i reclusi ascoltando i crocerossini che l’hanno prelevato e che infatti indossavano mascherine su viso e naso. La cosa ha ovviamente diffuso il panico tra i reclusi all’interno del centro, che sono rimasti a contatto per giorni con il virus, al freddo, in spazi angusti e senza alcuna precauzione. A Ponte Galeria infatti dall’inizio dell’inverno non funziona il riscaldamento e l’acqua calda sembra sia tornata in funzione solo da qualche giorno.
Solo oggi, martedì 17 novembre, apprendiamo che FAID è ancora ricoverato in ospedale in seguito a un’ischemia cerebrale e che fortunatamente, a quanto pare, non sarebbe in pericolo di vita, mentre BACHIR è riuscito a scappare dall’ospedale, ma non ci è dato sapere se sia davvero affetto da influenza A, né se vi sia un reale rischio di contagio all’interno del centro.
Tutto questo non fa altro che mettere nuovamente in risalto la complicità dei crocerossini nella gestione di questi lager e nello stendere un velo d’omertà e di silenzio su quanto succede al loro interno. Insabbiare e negare – che si tratti di torture, stupri o violenze – è quanto fanno la Croce Rossa e chi gestisce questi centri, complici di militari, governi e servi al loro seguito. Diffondere paura – dell’immigrato, del diverso, dell’emarginato – e sventolare il mito della sicurezza è quanto fa lo Stato per legittimare questi lager. La loro panacea è sempre la stessa: repressione e reclusione.
Così, per il silenzio che si stende sulla situazione di FAID e di BACHIR, per protestare contro le condizioni che si vivono in questi lager e contro il prolungamento a sei mesi della detenzione, buona parte dei reclusi della sezione maschile domenica scorsa è entrata in sciopero della fame. Anche se da ieri sera lo sciopero è stato sospeso, da dentro ci chiedono di mobilitarci dall’esterno, visto che loro la lotta la stanno già portando avanti, come ogni giorno, per la libertà.
Mercoledì 18 novembre ore 18.00 all’EX SNIA, in via prenestina 173
PER ORGANIZZARE INIZIATIVE DI SOLIDARIETA’
CON I RECLUSI E LE RECLUSE
Posted: Novembre 19th, 2009 under iniziative/incontri.